Milano attende l’Expo: l’Armani Hotel è già pronto

- Giorgio J.J. Bartolomucci
- On agosto 6, 2014
- http://www.areawellness.it
La Milano da bere degli anni novanta non c’è più, ma per molti il capoluogo lombardo resta ancora la capitale morale del Paese. O almeno così eravamo abituati a pensare, ma settimana dopo settimana, fra scandali e ritardi, mentre aumenta l’attesa per il 2015 e per l’Esposizione Universale, cresce la nostalgia per un periodo in cui la moda, il design, lo stile e la finanza meneghina dettavano legge in tutto il mondo. Expo 2015 dovrebbe aprire le porte il 1° maggio, sviluppando il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e durante sei mesi ospiterà oltre 20 milioni di visitatori. Un’impresa titanica che non conoscerà sosta fino al giorno precedente dell’inaugurazione e che pone già da tempo il capoluogo lombardo sotto i riflettori internazionali. Fra ostacoli e incertezze, corre la metropoli verso questo ambizioso obiettivo, ma non cambia la quotidianità dei suoi cittadini, che nonostante i cantieri aperti e i disagi del traffico, proseguono la propria vita. Nulla di straordinario, dunque, se chiedendo a qualsiasi cittadino le caratteristiche identitarie di Milano si avrà come sempre: lavoro, affari, cultura, fashion, finanza.
In piena sintonia con queste dimensioni, è ormai divenuto punto di riferimento del panorama alberghiero cittadino l’Armani Hotel, situato in un edificio in via Manzoni, all’interno di quello che è conosciuto come il “quadrilatero della moda”. L’albergo è la seconda struttura aperta nell’ambito del progetto Armani Hotels & Resorts, una collaborazione instaurata tra la Giorgio Armani S.p.A. e il colosso immobiliare Emaar Properties PJSC. Il primo Armani Hotel è nato a Dubai, dentro il Burj Khalifa, l’edificio più alto al mondo, nei primi otto dei 154 piani. A Milano, invece, l’hotel è ospitato nel Palazzo delle Assicurazioni Generali Trieste-Venezia, un alto edificio il cui stile architettonico appare come sospeso tra le esperienze del razionalismo e del monumentalismo, disegnato nel 1937 dall’architetto Enrico Agostini Griffini, e concluso solo dieci anni dopo a causa della guerra. L’edificio, alla sua costruzione, occupava una superficie di oltre 3000 mq e ospitava una sala cinematografica, 29 negozi e almeno 400 abitazioni su otto piani di cui due interrati. Per i prospetti, Griffini concepì soluzioni ogni volta diverse e per la facciata d’ingresso fece realizzare allo scultore triestino Marcello Mascherini le statue di Sant’Ambrogio, San Marco e San Giusto, patroni rispettivamente di Milano, Venezia e Trieste, che campeggiano su mensole insieme al simbolo del leone di San Marco.
Oggi, invece, al seguito dell’intervento condotto per la trasformazione in albergo, le novantacinque stanze e suite offrono ai clienti diverse soluzioni: dall’Armani Deluxe alle suite Armani Signature e Presidential, le cui dimensioni variano dai 170 ai 200 mq, articolate a doppia altezza con una magnifica scala dal forte impatto architettonico. Il gusto per l’ordine e la spaziosità degli ambienti sono due delle chiavi di lettura di tutto l’albergo, puntualmente replicate anche nelle stanze: gli input sono frutto anche dell’esperienza personale di Giorgio Armani, che da anni sperimenta nelle proprie case soluzioni che puntano ad accentuare impressioni calde e aperte. Il pavimento e le pareti, nelle sfumature naturali di un crema-marrone, sono realizzati con pietra dalla texture regolare, Silk Georgette, proveniente dall’Asia, mentre gli arredi s’ispirano alle collezioni Armani Casa realizzate appositamente in varie preziose finiture che riflettono l’atmosfera d’epoca del palazzo: dai divani lineari rivestiti di raffinati tessuti, alle testate di legno retroilluminate dei letti. Ogni stanza da bagno, inoltre, è idealmente strutturata per due e offre i migliori servizi e la riservatezza di una cabina doccia il cui vetro permette la vista soltanto dall’interno verso l’esterno. Così, se gli esterni offrono linee potenti e austere, la scelta del celebre stilista per gli interni è stata quella di sviluppare le condizioni ideali per un’ospitalità ricca di armonia, privacy, attenzione alle esigenze degli ospiti. Una declinazione di lusso e bellezza che ha pochi uguali e un’interpretazione del concetto di ospitalità che affascina la clientela internazionale che è solita frequentare l’albergo. La proposta, inoltre, è arricchita dalla possibilità di potersi rivolgere per consigli e assistenza a un Lifestyle Manager, che facilita il cliente nella procedura di check-in, nella personalizzazione del soggiorno o qualsiasi altro desiderio: l’inserimento di una tale figura nell’organigramma alberghiero punta a offrire la visione unica e affascinante di servizio propria del brand di Giorgio Armani per garantire tutto il comfort che è possibile godere solo da lui o a casa propria.
All’arrivo in albergo, la lobby, affacciata su via Manzoni, lavora sul concetto di sottrazione, con uno spazio minimo dedicato al desk e un percorso che indirizza direttamente verso l’ascensore. Per scelta progettuale, tutti gli spazi comuni dell’albergo sono concentrati fra il settimo e ottavo piano, in quello che è informalmente chiamato “cappello di vetro”, e che così costituisce la prima sorpresa per chi si trova davanti una spettacolare e inaspettata vista su Milano. La Lounge affacciata sui tetti e sui giardini della città, ospita il Bamboo Bar, un ambiente raffinato in cui le linee precise ben si sposano con i colori puliti degli arredi: finger food e bollicine possono essere la base perfetta per un aperitivo da vivere in modalità relax, sicuramente favorito dalle comode sedute bianche e dalla luminosità naturale della location le cui pareti sono esclusivamente a vetri. Il ristorante, posto allo stesso piano, propone un raffinato menu che, non rinuncia alla tradizione italiana, e riesce a farsi apprezzare per eleganza e apparente semplicità. Dopo una lunga giornata, il tramonto che cala sulla città riesce a fare da sfondo in una leggerezza quasi inusuale per Milano.
Ma il soggiorno all’interno dell’albergo può essere ancora arricchito con una visita alla SPA all’ottavo piano, dove su una superficie di 1150 mq, ci si dedica alla bellezza e al relax, con uno spettro di protocolli e terapie pensati per mente e corpo. Fra le proposte che maggiormente attraggono gli ospiti dell’albergo, c’è la possibilità di scegliere un trattamento di coppia nella couple Suite, che può essere arricchito con un ciclo di attività fisica nella palestra fitness, oppure un’immersione in una dimensione più rilassante nel circuito sauna e bagno turco, oppure finire nell’area relax a bordo piscina con un flûte di champagne gelato. Guardare i tetti di Milano dall’alto porta alla mente le bellissime scene finali del film neorealista Miracolo a Milano, con la speranza che l’economia riparta trainata da un nuovo boom economico. Per il momento, a livello strada, come ogni giorno, un esercito silenzioso di uomini e donne, automobili e biciclette, mezzi pubblici e taxi proseguono nella loro frenetica quotidianità, coinvolti o indifferenti a Expo 2015.
Inviaci il tuo Commento