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Area Wellness | March 8, 2024

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Le pietre gemelle della valle più verde d’Italia

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Ivano Marocchi

Qual è la valle alpina più verde d’Italia? Sicuramente potrebbero essere tante le pretendenti a questo titolo, ma secondo il portale Settimana Verde si tratterebbe della Valsesia che, in provincia di Vercelli, si estende dalle pendici del Monte Rosa e con una superficie di circa 750 km2 arriva fino a Romagnano Sesia. La Valsesia è caratterizzata da monti molto alti e ripidi che non permettono un grande sviluppo delle pur numerosi valli laterali, le acque dei cui torrenti confluiscono nel fiume Sesia. La valle principale, chiamata Val Grande, ha forma di S sdraiata e finisce con l’abitato di Alagna Valsesia.

La leggenda vuole che un macigno, rotolando giù dal Monte Rosa, al suo impatto con la valle si divise in due parti, uguali tra loro, che sembravano guardarsi in faccia. La testimonianza scritta più antica che attesta l’esistenza delle “pietre gemelle” è un documento che contiene il giuramento di fedeltà a Vercelli da parte dei valsesiani, risalente al 1217. La località è situata tra la strada statale e il fiume, a metà fra Riva Valdobbia e Alagna, e qui ora sorge il Pietre Gemelle Resort, progettato dagli architetti Claudia Colla e Davide Gavinelli, che si sono occupati della restaurazione di alcuni vecchi edifici presenti nell’area.

Composto da 4 caratteristiche baite in legno e pietra, dislocate intorno ai due massi monolitici, la sua offerta ricettiva si concretizza in più di 70 posti letto, suddivisi in 16 alloggi di varie tipologie, che vanno dai monolocali alle sistemazioni superior, alcune anche mansardate, che possono ospitare fino a 6 persone. Gli appartamenti dispongono tutti di pavimenti in legno di larice e luserna, riscaldamento autonomo, e ampie vetrate che godono, per le camere rivolte verso nord, della vista della parete sud del Monte Rosa e del paese di Alagna, mentre le camere esposte a sud, costantemente irradiate del sole, si affacciano sull’abitato di Riva Valdobbia.

Ma il piccolo gioiello all’interno del Pietre Gemelle Resort è senza dubbio la sua piccola SPA, che si sviluppa per 125 mq e si affaccia anch’essa sul Monte Rosa. Gli architetti si sono ispirati alle tradizioni alpine, che per ragione di spazio concepivano l’abitato come un aggregato di stanze di piccole dimensioni. L’area benessere è quindi formata da una serie di piccoli ambienti in cui si trovano un’area umida e una zona relax, una vasca idromassaggio di forma irregolare, un bagno turco, una sauna rivestita con doghe di legno orizzontali, l’area dedicata al gommage, due cabine per i trattamenti e le docce sensoriali con la cromoterapia. L’architetto Davide Gavinelli ci rivela che “nella progettazione del resort e della SPA, il compito più arduo è stato conciliare le aspettative estetiche alpine, che corrispondono alle tipiche architetture delle civiltà Walser, popolo di origine germanica che storicamente abitava le zone intorno al Monte Rosa, con la modernità propria di una struttura ricettiva. Il legno e la pietra incontrano quindi materiali come il vetro, usato per sfruttare le bellezze paesaggistiche circostanti come fossero un elemento di design, o il grés porcellanato della SPA, intervallato a intarsi di legno per donare un tocco di rusticità agli ambienti, il tutto evidenziato da calde luci artificiali”.

Non è quindi un caso che all’interno del concorso indetto per il 2014 da Confindustria Ceramica, che mira a premiare i migliori progetti di architettura realizzati utilizzando materiale italiano, questa realizzazione della Gavinelli Architettura ha meritato una menzione speciale. I membri della giuria, gli architetti Cino Zucchi, Sebastiano Brandolini e Michele Capuani hanno motivato il riconoscimento dato al progetto spiegando che “Il progetto dialoga, all’interno di un percorso di benessere con una serie d’invenzioni, sia nell’utilizzo dei materiali ceramici sia per quanto riguarda la composizione degli spazi, una vera e propria sequenza di aperture, di parziali chiusure e quindi offre una riscoperta di punti di vista inattesi, il tutto governato con sapienza anche per quanto riguarda la luce artificiale. In questo caso natura e artificio dialogano, lasciando comunque al visitatore una propria autonomia percettiva ed esperienziale.”

Oltre alla SPA, sono molteplici i servizi che la struttura mette a disposizione dei clienti: un giardino estivo con giochi per i bimbi, una skiroom riscaldata, e nella stagione invernale è anche a disposizione un servizio di navetta per raggiungere le piste da sci che distanza circa due chilometri e sono meta di sportivi e turisti da tutto il mondo. Gli impianti di risalita del Monterosa ski, partono dall’altitudine di 1200mt nel paese di Alagna Valsesia, fino ad arrivare ai 3270 metri di punta Indren, nel cuore del massiccio del Monte Rosa, che sovrasta oltre la Valsesia, la valle di Gressoney e la valle d’Ayas, e collega due regioni, il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Anche durante l’estate questi luoghi sono in grado di togliere il fiato, con il verde abbagliante dalle mille tonalità, oggi come centinaia di anni fa. E a dirlo non fu un personaggio qualsiasi ma lo stesso Leonardo da Vinci che li descrisse in un suo scritto raccontano l’emozione provata con le parole: “E vidi sopra di me l’aria tenebrosa di un monte che al tramonto si tinge di un rosa intenso, e di due pietre monolitiche identiche, poste una di fronte all’altra, con il sole più luminoso che altrove…” Un buon viatico per concedersi un tuffo nella natura alpina e un soggiorno in un resort che ne rispecchia l’atmosfera.

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